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Studio Pagamenti 2020 - Il confronto internazionale

mercoledì 10 giugno 2020

Con uno studio su oltre 5 miliardi di movimenti contabili, di cui oltre 530 milioni raccolti in Italia, CRIBIS ha analizzato i trend di pagamento su 38 Paesi nel mondo. Lo studio raccoglie dati provenienti dal DUNTRADE ®, il programma che raccoglie le esperienze di pagamento provenienti dai partner di Dun & Bradstreet, e ha lo scopo di delineare il quadro internazionale dei tempi di pagamento.

Per quanto riguarda l'Europa, la Danimarca si contraddistingue per le maggiori quote di pagatori puntuali (86.9% delle imprese paga alla scadenza), seguita da Polonia (78.7%) e Lituania (76.9%). Al contrario i dati più preoccupanti provengono da Portogallo e Bulgaria, che registrano le quote più basse di pagamenti alla scadenza con rispettivamente il 16% ed il 19.4%. L’Italia si trova in una posizione intermedia con il 34.7% di aziende virtuose, quasi 10 punti percentuali in meno rispetto alla media europea (44.3%).

Per quanto riguarda il continente asiatico, un’azienda cinese su quattro paga alla scadenza (26.3%) mentre il 14% salda i fornitori con grave ritardo ossia oltre i 90 giorni. Taiwan si contraddistingue per le maggiori quote di pagatori puntuali, il 75.1%. In India sono puntuali il 33.9% delle aziende, in Tailandia il 53.8%.

Dall’altro lato del mondo gli Stati Uniti a fine 2019 vedono pagare regolarmente il 54.9% delle aziende mentre solo il 2.8% paga con grave ritardo. Guardando i ritardi gravi è virtuoso anche il Messico, con solo lo 0.7% dei casi (e il 49.9% di puntualità). Bene anche il Canada con l’1.4% di aziende che pagano oltre i 90 giorni.

Come visto nelle precedenti edizioni, anche quest’anno lo studio mostra una certa eterogeneità nei tempi di pagamento tra i vari mercati esaminati, anche all’interno del contesto europeo. Ciò che emerge anche per il 2019 è che eventi internazionali, peculiarità domestiche, caratteristiche industriali e cultura aziendale variano molto da Paese a Paese. Le previsioni macroeconomiche non sono positive, soprattutto a causa dell’impatto che il COVID -19 sta avendo e continuerà ad avere sui diversi mercati esaminati. Ciò significa che per il 2020 le imprese dovranno rivolgere una particolare attenzione a raccogliere le giuste informazioni commerciali sui partner al fine di salvaguardare i flussi di cassa e gestire i ritardi nei pagamenti da parte dei clienti.

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