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In Cina e Giappone pesano i debiti accumulati

giovedì 19 ottobre 2017

I dati riportati da Dun & Bradstreet nell'Asia Newsflash di ottobre mostrano situazioni molto differenti nei vari paesi analizzati per quanto riguarda crescita, incertezza e competitività. Gli osservati speciali di questa edizione sono: Taiwan, Singapore, Cina e Giappone ed è incluso anche un approfondimento speciale sul mercato automotive cinese e giapponese. È presente anche la West Edition che presenta la situazione inglese e quella americana.

A Taiwan, l'apprezzamento della valuta rispetto al dollaro ha diminuito la competitività e l'inflazione rimane molto moderata con crescita sotto l'1% per tutti i mesi del 2017 rispetto al 2016. Anche il il settore costruzioni presenta livelli di investimento bassi che non fanno decollare il mercato immobiliare. Sotto l'aspetto politico il paese potrebbe ritrovare stabilità e credibilità e il progetto per l'implementazione di una nuova rete elettrica stabile rappresenta una buona opportunità per il futuro.

A Singapore l'industria manifatturiera e quella dei servizi trainano la crescita e spingono vendite e profitti, allo stesso tempo aumenta l'export verso l'estero. Il settore edilizio sembra essere ancora stagnante e scarseggiano gli investimenti in progetti industriali e commerciali da parte delle aziende.

Indicatori economici a segno positivo per il Giappone, aumentano però i casi di fallimento o cessazione di attività per debiti accumulati o mancanza di personale che possa mandare avanti le imprese familiari già avviate. In futuro potrebbe esserci un ulteriore aumento dei fallimenti causato dalla limitazione dell'accesso al credito per le imprese.

In Cina pesano i debiti da investimenti eccessivi fatti in passato dalle aziende di Stato, il numero di fallimenti già alto potrebbe incrementare nel 2018 a seguito di una stretta al credito.

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