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Gestione Fornitori: nel 2015 a livello globale i rischi restano alti

martedì 15 dicembre 2015

A settembre 2015 i dati raccolti sui livello di rischio globale per le Supply Chain indicano una situazione conflittuale, densa di incertezze ma allo stesso tempo anche con segnali di un crescente ottimismo.

Secondo il CIPS -Chartered Institute of Procurement & Supply- che elabora lo stato di rischio delle Supply Chain tramite il CRI (CIPS Risk Index) per il Q3 2015 tale indice si attesta sul punteggio di 79.1, in una scala di valori che va da 0 -rischio minimo- a 100 -rischio massimo-.

I professionisti in tema di Supply Chain utilizzano l'indice CRI per conoscere il rischio globale del loro Albo Fornitori, al fine di prendere migliori decisioni per l’azienda e migliorare anche il rapporto con gli stessi fornitori. Si tratta di un indicatore calcolato trimestralmente e che considera le pressioni che intervengono sulle Supply Chain a livello globale, integrando il tutto con le valutazioni espresse da Dun&Bradstreet su 132 in tutto il mondo.

Tale dato elevato risente in parte anche della delicata situazione legata al terrorismo internazionale: la presenza transfrontaliera dello Stato Islamico ha costretto a più severi controlli alle frontiere per quanto riguarda l’Europa, e ad una maggiore dipendenza dal trasporto marittimo per le forniture provenienti dal Medio Oriente.

La fine delle sanzioni in Iran e a Cuba dall’altro lato potrà essere un’opportunità per un maggiore flusso commerciale che potrebbe guidare il futuro miglioramento del livello di rischio.

Continua l’approfondimento.

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