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Pubblica Amministrazione: Sanità e ASL in difficoltà

giovedì 22 febbraio 2018

Secondo una recente analisi dello Studio Pagamenti CRIBIS, solo il 21.8% delle imprese della Pubblica Amministrazione italiana paga puntualmente i propri fornitori: un’impresa pubblica su cinque rispetta dunque i termini di pagamento prestabiliti, con un gap sfavorevole di 15.5 punti percentuali rispetto alla media italiana (37.3%).

Per quanto riguarda invece i pagamenti con oltre 30 giorni di ritardo, la quota delle imprese PA è del 23.3% contro la media del Paese del 10.5%. Se si paragonano inoltre i dati più recenti aggiornati a fine dicembre 2017 con quelli del 2010 emergono ancora più nettamente le difficoltà della PA accentuate dagli effetti della crisi: se da un lato sono cresciuti di 10.3 punti percentuali i pagamenti puntuali, dall’altro sono aumentati i ritardi gravi, passati dal 20% del 2010 all’attuale 23.3%. La Sanità e Asl sono i comparti che registrano le maggiori difficoltà, i ritardi gravi infatti sono aumentati dell'11.3%.

A livello territoriale è il Nord Est la macro area più virtuosa: sono il 22.4% i pagamenti alla scadenza, ammontano al 11,4% invece i ritardi gravi, mentre il 66.2% salda le fatture entro il mese dalla data patuita.

Performance leggermente inferiori per la Pubblica Amministrazione del Nord Ovest, più puntuale (27.3%) ma anche più in difficoltà nei ritardi gravi con una quota del 17.0%. Situazione diametralmente opposta per il Sud e le Isole: 15.8% i pagamenti virtuosi, ben il 41.9% quelli oltre i 30 giorni di ritardo.

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